lunedì 11 giugno 2012

le biografie dei segreti di calabria

PEPPE SCOPELLITI:


L'ex sindaco di Reggio Calabria Scopelliti ha di recente ammesso, in un interrogatorio dinanzi al pm della Dda di Reggio Giuseppe Lombardo, di conoscere ed aver frequentato Antonino Fiume, killer della potente cosca De Stefano. 
«Conosco Giuseppe Scopelliti, in quanto ho appoggiato politicamente lo stesso». È la frase pronunciata dal pentito Nino Fiume, l’ex killer dei De Stefano che aveva dichiarato in aula di aver sostenuto il sindaco nelle varie campagne elettorali. Scopelliti, interrogato dal pm ha dichiarato: «Conosco Fiume. Come tutti i ragazzi di questa città, negli anni ottanta frequentavo l’unica discoteca che c’era a Reggio, il Papirus. Era un gruppo ampio ma sempre circoscritto. Ci si conosceva un pò tutti. È stata una frequentazione estiva e casuale. Lo ricordo perché era tra quei ragazzi con cui ci si salutava e si scambiava qualche battuta. Non c’è stata nessuna frequentazione. Attraverso i giornali ho appreso che lui era vicino ai De Stefano e che era legato alla figlia di Paolo De Stefano. Mai parlato di politica con Fiume. Ho appreso dai giornali che faceva campagna elettorale per me». 
A detta di Scopelliti, quindi, i suoi rapporti con Fiume si sarebbero fermati agli anni ‘80 quando erano circoscritti alla discoteca. E se da una parte ha sostenuto di non aver mai discusso con Fiume di politica, dall’altra ha affermato che, «probabilmente, è stato uno di quelli che diceva di votarmi». 
Come avrebbe fatto Fiume a comunicare il suo sostegno a Scopelliti se non lo ha mai visto in epoche successive alla serata del Papirus? E’ la domanda con cui il pm Lombardo ha sottolineato la contraddittorietà del discorso di Scopelliti che si è limitato a rispondere : « L’ho incontrato per caso in discoteca. Pino Scaramuzzino lo conosco per gli stessi motivi di Fiume con la differenza che lui è un operatore turistico della città. E’ il proprietario dell’Oasi. Qualche volta ho parlato di politica con Scaramuzzino nel 1995-1996. Credo siamo amici, li ho visti soltanto nella circostanza del locale». 
(Su questo si veda Gazzetta del Sud, Calabria Ora e Il Quotidiano del 25 novembre 2009) 

Scopelliti, inoltre, quale sindaco di Reggio Calabria, è stato condannato nel novembre 2009 dalla Corte dei Conti a risarcire l’erario per 1.300.000 euro, in solido con un tecnico comunale, per via di una ex fabbrica per la lavorazione degli agrumi, “Italcitrus”, che il Comune di Reggio Calabria ha acquistato per 2.500.000 euro al fine di trasformarla in un centro di produzione della Rai. La Corte dei Conti ha accertato che il prezzo di acquisto era doppio rispetto ad una precedente valutazione realizzata dal Tribunale di Reggio Calabria in un altro procedimento. 
Scopelliti, inoltre, nel novembre scorso è stato rinviato a giudizio dal gip di Reggio Kate Tassone per <<occupazione abusiva di spazio demaniale e violazione del codice della navigazione, avendo Scopelliti fatto sorgere a meno di trenta metri dalla battigia quattro gazebo sul lungomare di Reggio. I gazebo in questione sarebbero stati costruiti senza i necessari pareri degli uffici competenti. Il mancato nulla osta del demanio marittimo aveva fatto sì, nel 2006, a tre giorni dalla consegna, che i lavori fossero fermati dalla Capitaneria di porto su richiesta del gip. Da allora il Comune di Reggio Calabria si era disinteressato della loro rimozione e aveva difeso i gazebo>>. 
(Si veda su questo Gazzetta del Sud del 15 ottobre 2009). 
Infine, per il 13 aprile prossimo è prevista la requisitoria del Pm nel processo che vede Scopelliti 
ed il suo assessore comunale Caridi accusati omissione di atti d’ufficio per non avere posto in essere adeguate azioni di programmazione, controllo e vigilanza in ordine allo smaltimento del percolato originato da una discarica. Secondo l’accusa, Scopelliti e Caridi non avrebbero provveduto alla bonifica e messa in sicurezza della discarica, vero pericolo per la città di Reggio Calabria a causa della presenza di rifiuti pericolosi e per l’ingente percolato (il liquido prodotto dalla sedimentazione dei rifiuti organici) mai smaltito. Sempre per l’accusa, la situazione appariva ancora più grave per la presenza nelle vicinanze della discarica di una scuola elementare. 

attualmente presidente della regione calabria.

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